NO. L’ELFO NO.
THE ELF ON THE SHELF è una tradizione americana legata alla festa del Ringraziamento e al Natale, e che da un po’ di tempo ha iniziato a prendere piede anche in Italia e in Europa. Si tratta di un’antica leggenda che è stata riproposta nel 2004 in un libro per bambini, “The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition”.
La storia, che ha avuto grande successo, parla di elfi che, dal giorno del Ringraziamento fino alla vigilia di Natale, si nascondono nelle case dei bambini per osservarli e riferire poi a Babbo Natale tutte le azioni e i comportamenti buoni o cattivi che hanno compiuto. L’elfo, rappresentato da un pupazzetto, durante il giorno rimane immobile e non deve essere toccato, di notte invece prende vita e muovendosi in casa può combinare tanti piccoli disastri: così la mattina i bambini potranno trovare le tracce dei pasticci dell’elfo e avere prova della sua esistenza. L’obiettivo è dunque indurre i piccoli a credere che sia reale.
Ciò che l’elfo riferisce a Babbo Natale è determinante per far sì che i desideri espressi dai bambini nelle loro letterine vengano esauditi.
È quindi facile immaginare l’impatto che può avere questa presenza durante il periodo natalizio: il bambino sa che deve essere ubbidiente, fare il “bravo” e che oltretutto è costantemente spiato e sorvegliato.
Il libro è stato lodato da alcuni per il suo valore educativo, e anche per essere un formidabile alleato dei genitori durante il periodo natalizio.
Per fortuna, psicologi, pediatri e pedagogisti, non sono rimasti in silenzio e hanno mosso innumerevoli critiche a questo libro.
Questa storia (presa tal quale, perché ovvio che può essere rielaborata in diversi modi) promuove un sistema premi/punizioni portato all’estremo che strumentalizza le paure e anche le speranze dei bambini in un periodo (quello natalizio) che dovrebbe essere di gioia e condivisione.
Questa fiaba sembra una scorciatoia pericolosa che ha il solo fine di controllare e demandare la, (sicuramente difficile) gestione delle richieste dei bambini in un periodo ricco di pubblicità di giochi e vetrine scintillanti.
In un periodo dell’anno così convulso e frenetico, comprendo chi ha pensato potesse essere uno strumento utile per ottenere “capra e cavoli”: “Se non ti comporti bene, l’elfo lo vede e Babbo Natale non ti porta i regali” in un colpo solo si ottiene obbedienza, ma solo grazie al controllo e alla minaccia di una punizione.
Sicuri che sia una buona idea?
Davvero i genitori hanno abdicato l’idea di dedicare tempo e attenzione ai loro figli e rimosso qualunque iniziativa educativa basata sulla collaborazione?
Forse ciò che manca è il tempo di fermarsi a comprendere e valutare il significato, il messaggio di storie come questa; vengono “prese per buone” perché la proposta di storie educative e portatrici di valori come collaborazione, condivisione, rispetto, pazienza ecc. è drammaticamente insufficiente?
Ognuno di noi (anche coloro che credono di avere pochissima immaginazione) ha strumenti più che sufficienti per rendere il Natale un periodo emozionante e pieno di magia per i propri bimbi, potete immaginare storie fantastiche senza strumentalizzare le speranze e le paure dei vostri bambini e senza indurli a credere che siano realtà.
(A tal proposito, trovi qui il mio post su Babbo Natale e su come proporre la sua magia senza far credere che esista davvero)
L’elfo può anche portare una ventata di magia, come possono fare Babbo Natale, renne, gnomi e fatine, purché questi non siano uno strumento di controllo e non si inducano i bambini a credere che esistano realmente.
Possiamo trasmettere la magia di questo periodo stimolando l’immaginazione e la creatività, raccontando storie meravigliose e paesaggi fantastici, proponendo personaggi fantasiosi e dalle caratteristiche bizzarre, che però rimarranno reali solo nella nostra fantasia.
Dott.ssa Barbara Bove Angeretti
Consulente per il sonno e l’educazione empatica
Se comunque volete, libri preziosi e meravigliosi si trovano ancora, a volte è difficile scovarli o anche solo trovare il tempo per farlo.
Condivido quindi con voi il link dei libri di Natale che adoro!
Potrebbe interessarti anche:
ETICHETTAMENTO
Etichettare un bambino come “capriccioso,” “problematico,” o “difficile” può avere conseguenze profonde non solo sul modo in cui il genitore percepisce il figlio, ma anche…
IL SONNO DEI PICCOLI
Diversi studi hanno evidenziato l’importanza della presenza dei genitori durante la notte perchè offre un senso di sicurezza e comfort, riducendo i risvegli notturni e favorendo un sonno continuativo.
TUTTO E SUBITO
Se ti piacciono le soluzioni facili e veloci, questo articolo non fa per te.
Lo chiarisco subito, onde evitare fraintendimenti.
Questa idea del – tutto e subito – è figlia…