FINESTRE DI VEGLIA E FINESTRE DI SONNO

L’arrivo di un neonato è un evento che modifica il sistema famigliare. La gioia per la nascita è spesso accompagnata da tantissime altre emozioni come ansia, preoccupazioni, paura di non essere all’altezza del compito.

Anche per questo, molte di voi avranno seguito un corso preparto nella speranza di ricevere informazioni in più possibile dettagliate (…magari un manuale con le procedure, perchè no?!) su “COME OCCUPARSI DEL NEONATO” ed in effetti, molto probabilmente vi avranno parlato della medicazione dell’ombelico, di non lasciarlo mai solo sul fasciato, dei lavaggi nasali, di come vestirlo e cambiarlo e forse anche delle famosissime FINESTRE DI VEGLIA.

Capiamo innanzitutto cosa sono le finestre di veglia.

Il sonno è un comportamento neurologico che abbiamo già in epoca neonatale. Il sonno è precisamente uno stato di coscienza che si alterna allo stato di veglia nel corso delle 24 ore. Questa semplice definizione dovrebbe già essere sufficiente a capire quindi che IL SONNO NON SI INSEGNA!

Allora cosa insegnano i metodi per gestire il sonno?? Leggi l’articolo “Metodi da non usare mai”

DA 0 A 4 MESI è sicuramente vantaggioso seguire i ritmi del bambino, appunto le FINESTRE DI VEGLIA e imparare a riconoscere i segnali del sonno: il bambino sbadiglia, si strofina gli occhi, diminuisce l’interazione con l’ambiente, si arrossano le sopracciglia. 

Se questi segnali vengono ignorati o fraintesi, il bambino comincia ad agitarsi e piange chiedendo al genitore di essere accompagnato al sonno (con il seno per la mamma che allatta o con altro tipo di contatto).

Considerare le finestre di veglia però significa spesso stare con “l’orologio in mano” a contare da quanto tempo è sveglio il bimbo per capire quando dovrà dormire di nuovo. Se pensiamo che indicativamente a 1 mese di vita le finestre di veglia sono di 45/60 minuti, da 4 a 6 mesi di 1.5/2 ore, sono sicura che molte di voi già sentono di dover prendere appunti….. Lasciate stare!

Questo tipo di ROUTINE (per routine intendo una serie di comportamenti da attuare che anticipano un evento importante o atteso) può creare ansia e generare aspettative irrealistiche sul sonno e quindi dare il via a un circolo vizioso di addormentamenti infiniti e stress per la mamma.

 

DA 5/6 MESI l’alternarsi del sonno e della veglia dovrebbe cominciare a regolarizzarsi, questo è il momento ideale di smettere di considerare le finestre di veglia e iniziare a considerare le FINESTRE DI SONNO che sono semplicemente i momenti in cui il bambino dorme.Questo cambio di prospettiva permette di iniziare ad avere delle -buone- ABITUDINI (per abitudine intendo qualcosa che si verifica ogni giorno alla stessa ora) sapendo che il bambino dorme ogni giorno dalle-alle (es: dalle 10.00 alle 10.40 poi dalle 14.00 alle 15.00 e dalle 17.30 alle 18.10). 

Se è vero (come è vero) che gli orari non danno alcuna indicazione presi di per se, senza contesto, è anche vero che avere abitudini regolari permette di gestire e organizzare meglio le giornate.

 

Vediamo ora altri argomenti che sono strettamente correlati alla gestione del sonno:

・ALLATTAMENTO: Per cominciare a considerare le FINESTRE DI SONNO non è necessario modificare l’allattamento che può (anzi dovrebbe) rimanere a richiesta finche mamma e bambino lo desiderano.

・AMBIENTE: il bimbo di giorno dovrebbe poter dormire in un ambiente confortevole, senza rumori forti, non alla luce diretta del sole, ma nemmeno al buio. Se richiede la tua presenza, considera che è assolutamente normale. Dormire insieme è la norma biologica per la nostra specie.

・RUMORI BIANCHI e SWADDLING: vengono proposti perchè sembra che ricreino l’ambiente intrauterino (rumori e contenimento), ma a lungo andare queste alterazioni possono causare dipendenze del sonno per associazione. Io credo che sia molto più vantaggioso accompagnare il bambino nel nuovo ambiente con contatto e rassicurazione, piuttosto che cercare di ricreare un ambiente (quello nel pancione) che non gli appartiene più.

・SIDS – Dal sito del ministero della salute: “La sindrome della morte improvvisa infantile (Sudden Infant Death Syndrome – SIDS), conosciuta anche come morte in culla (“Crib death”) o morte improvvisa del lattante, consiste in un decesso improvviso di un bambino di età compresa tra un mese e un anno che rimane inspiegata dopo un’approfondita indagine, comprensiva di un dettagliato esame delle circostanze e del luogo dove è avvenuta la morte, della revisione della storia clinica e di una autopsia completa.  Non esistono dati nazionali sull’incidenza del fenomeno, mancando un sistema di rilevazione omogeneo. In Italia, in passato, è stata calcolata nell’ordine del 1-1,5% dei nati vivi, ma è attualmente in netto declino per la maggior attenzione nel coricare i neonati in posizione supina. Ora è stimabile attorno allo 0,5%o, ovvero 250 nuovi casi SIDS/anno. Il picco è fra i 2 e 4 mesi di età, soprattutto nel periodo invernale; è più rara dopo i 6 mesi, eccezionale nel primo mese. La prevenzione della SIDS si pone come una assoluta priorità nella salute pubblica.”

Sebbene le cause non siano note, sono state però evidenziate delle correlazioni con alcune situazioni, sulla base delle quali sono stati individuati alcuni comportamenti in grado di ridurne sensibilmente l’incidenza. 

L’adozione di queste SEMPLICI REGOLE, nei paesi in cui sono state diffuse attraverso campagne di informazione di massa, ha portato alla riduzione dell’incidenza della SIDS:

  1. Il bambino deve essere messo a dormire in posizione supina (a pancia in su) sin dai primi giorni di vita, se dorme in braccio o sopra la mamma, questa indicazione viene meno poiché la posizione fisiologica è quella “cuore e cuore” 
  2. Dovrebbe inoltre dormire nella stanza dei genitori – COSLEEPING – almeno fino al dodicesimo mese di vita
  3. L’ambiente non deve mai essere eccessivamente caldo. La temperatura ambientale dovrebbe essere infatti mantenuta attorno ai 20 gradi. Evitare l’utilizzo di vestiti e di coperte pesanti che possono far sudare eccessivamente il piccolo (le mani fredde sono normali, per verificare la temperatura del piccolo, toccare dietro il collo)
  4. Il materasso deve essere della misura esatta della culla/lettino e non eccessivamente soffice. Evitare di far dormire il bambino sopra divani (anche per il pericolo di cadute), cuscini imbottiti, trapunte o comunque avendo vicino oggetti soffici quali giocattoli di peluche o paracolpi per evitare anche il pericolo dell’ingestione di corpi estranei il bambino deve essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla o del lettino in modo che non possa scivolare sotto le coperte; va inoltre evitato l’uso del cuscino (i bambini non ne hanno bisogno) 
  5. Non fumate in casa e non permettete che altri fumino in casa
  6. La suzione (il seno o il ciuccio) svolge una funzione protettiva nei confronti del rischio SIDS
  7. Soprattutto per le mamme che allattano, è’ possibile condividere lo stesso letto – BEDSHARING in sicurezza escludendo alcuni fattori di rischio: uno o entrambi i genitori siano gravemente obesi, fumino o facciano uso di alcolici, sostanze stupefacenti o psicoattive (sonniferi, ansiolitici ecc)

 

▸ Bibliografia

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www.barbaraboveangeretti.it

Dott.ssa Barbara Bove Angeretti

Consulente per il sonno e l’educazione empatica

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