L’AMORE…? NON BASTA

Perché il clima familiare è così importante per il benessere di ciascuno di noi?
E, soprattutto, cosa possiamo fare concretamente per migliorare la serenità all’interno della nostra famiglia?
Che cos’è davvero la famiglia?
La famiglia è, innanzitutto, il nostro primo luogo di appartenenza: uno spazio fisico, emotivo e relazionale in cui dovremmo poterci sentire accolti, protetti e riconosciuti.
È la base sicura da cui partiamo per esplorare il mondo e a cui facciamo ritorno nei momenti difficili.
A differenza di altre appartenenze (scuola, lavoro, gruppi sociali), la famiglia è profondamente radicata nella nostra identità e ci accompagna in tutte le fasi della vita.
Famiglia e benessere: un legame profondo
Il benessere individuale è fortemente legato alla qualità delle relazioni familiari.
Quando la famiglia riesce a trovare un equilibrio tra il rispetto per l’individuo e il senso di appartenenza al gruppo, tutti i suoi membri ne traggono beneficio, anche a livello psicologico.
Famiglie omogenitoriali, monogenitoriali e tradizionali a confronto: cosa dice la ricerca
Negli ultimi decenni, le trasformazioni sociali e giuridiche hanno portato a una crescente visibilità e legittimazione delle famiglie omogenitoriali, ovvero quelle composte da due genitori dello stesso sesso.
Il dibattito sull’impatto che tali strutture familiari avrebbero sul benessere dei bambini è acceso, e una delle domande centrali è: i figli cresciuti da coppie omosessuali presentano maggiori problematiche emotive o comportamentali rispetto a quelli cresciuti in famiglie eterosessuali?
L’opinione pubblica è spesso divisa, e anche la ricerca scientifica ha prodotto risultati apparentemente contrastanti. In questo articolo, analizzeremo le principali evidenze emerse dalla letteratura, facendo chiarezza tra dati affidabili e conclusioni discutibili.
Le ricerche suggeriscono criticità
Uno degli studi più citati a sostegno dell’ipotesi che i figli di coppie omosessuali possano essere maggiormente a rischio è quello condotto dal sociologo americano Paul Sullins. Utilizzando dati del National Health Interview Survey, Sullins ha sostenuto che i bambini con genitori dello stesso sesso avrebbero una probabilità maggiore di sviluppare problematiche emotive, come sintomi depressivi, ansia e comportamenti oppositivi.
In un altro studio pubblicato nel 2016, lo stesso autore ha riportato una correlazione tra genitorialità omosessuale e maggiori difficoltà comportamentali nei figli, incluso un più alto tasso di abusi subiti e di disfunzioni familiari percepite.
Altri studi con risultati simili:
▸ Mark Regnerus (2012): nel New Family Structures Study (NFSS), Regnerus ha analizzato oltre 15.000 adulti americani, concludendo che coloro che avevano un genitore che aveva avuto una relazione omosessuale presentavano maggiori probabilità di affrontare problemi emotivi, educativi e relazionali.
▸ Reczek et al. (2017): analizzando dati del NHIS (2008–2015), hanno trovato una maggiore frequenza di difficoltà emotive tra i bambini con genitori dello stesso sesso. Tuttavia, non sono state osservate differenze significative in altri ambiti, come la salute fisica o i disturbi comportamentali.
Critiche metodologiche:
Definizione ambigua di “genitori dello stesso sesso”: in alcuni casi, si considerano genitori omosessuali anche individui che hanno avuto una relazione omosessuale breve, senza tener conto della stabilità del nucleo familiare.
Fattori confondenti: divorzi, separazioni o ambienti familiari instabili sono elementi che possono compromettere lo sviluppo del bambino, a prescindere dall’orientamento sessuale dei genitori.
Le famiglie monogenitoriali: tra carichi pesanti e resilienza
Le famiglie monogenitoriali, cioè composte da un solo genitore e dai figli, affrontano sfide specifiche.
In Italia, oltre un terzo di queste famiglie ha difficoltà a raggiungere la fine del mese, con un’incidenza maggiore di povertà assoluta rispetto ad altri nuclei familiari. Le difficoltà economiche possono riflettersi in molteplici ambiti: accesso limitato a istruzione, cure sanitarie, opportunità culturali e sociali.
Perché i fattori economici sono così importanti?
Un reddito familiare insufficiente ha un impatto diretto sulla qualità della vita del bambino: aumenta il rischio di malnutrizione, di disagio abitativo, di esclusione sociale e, nel lungo termine, influisce negativamente anche sul rendimento scolastico e sull’autostima. La mancanza di risorse può impedire al genitore di offrire esperienze educative arricchenti, supporto psicologico adeguato o perfino una routine stabile.
Perché un solo genitore ha più difficoltà a sostenere la famiglia?
Un genitore solo deve spesso ricoprire simultaneamente più ruoli: economico, educativo, affettivo e organizzativo. Senza una figura complementare con cui dividere il carico, aumentano lo stress, l’isolamento sociale e il rischio di burn-out. Tutto questo può tradursi in una minore disponibilità emotiva verso i figli, non per mancanza d’amore, ma per **esaurimento delle risorse personali.
Dal punto di vista psicologico, i bambini cresciuti in famiglie monogenitoriali possono sperimentare sentimenti di abbandono o insicurezza, soprattutto se la separazione dei genitori è stata conflittuale. Tuttavia, molti sviluppano anche una maggiore resilienza e senso di responsabilità, riconoscendo gli sforzi del genitore presente.
Differenze con la famiglia tradizionale
Le famiglie tradizionali, composte da due genitori eterosessuali, offrono una maggiore stabilità economica e una divisione dei compiti genitoriali, che riduce lo stress individuale e favorisce una presenza più equilibrata verso i figli.
Tuttavia, la qualità delle relazioni familiari è il fattore più determinante per il benessere dei figli, più della struttura familiare in sé.
Numerosi studi confermano che i bambini possono crescere in modo sano ed equilibrato in famiglie omogenitoriali o monogenitoriali, a condizione che ricevano amore, supporto, stabilità e cure adeguate.
L’importanza della presenza di entrambi i genitori
La teoria dell’attaccamento di John Bowlby sottolinea che i bambini hanno bisogno di legami stabili con figure genitoriali di riferimento per sviluppare un senso di sicurezza.
Sebbene inizialmente si sia concentrato sulla madre, ricerche successive hanno evidenziato che anche il padre può essere figura di attaccamento primaria, offrendo contenimento, stimolo e supporto emotivo.
Il ruolo della madre
È spesso la prima figura di accudimento. La sua sensibilità e responsività sono cruciali per uno sviluppo emotivo sicuro. Tuttavia, la sola presenza materna non garantisce da sola uno sviluppo ottimale, infatti il maggiore fattore protettivo per un bambino riguarda il benessere psicologico della madre.
Il ruolo del padre
Il padre contribuisce in modo distinto allo sviluppo del bambino:
▸ Sviluppo cognitivo e linguistico: figli con padri coinvolti mostrano migliori capacità espressive e logiche.
▸ Regolazione emotiva: il padre stimola autonomia e gestione dell’impulsività, spesso attraverso il gioco attivo.
▸ Benessere psicologico: la sua presenza è associata a minore incidenza di comportamenti problematici e a maggiore autostima.
Studi e ricerche significative
Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha mostrato che la quantità e qualità del tempo trascorso con entrambi i genitori è uno dei principali predittori di benessere socio-emotivo nei bambini.
L’assenza paterna è correlata a un aumento del rischio di abbandono scolastico, comportamenti antisociali e povertà intergenerazionale.
Situazioni di rischio
La situazione familiare che statisticamente presenta il maggior rischio di abuso su minore è quella in cui si combinano più fattori di rischio. Tuttavia, alcuni elementi ricorrenti nelle casistiche e nella letteratura clinica ed epidemiologica sono i seguenti:
▸ PRESENZA DI UN GENITORE NON BIOLOGICO
Studi (es. Daly & Wilson, 1985; CDC) mostrano che i bambini che vivono con un adulto non biologicamente imparentato, come un patrigno o il compagno della madre, hanno un rischio significativamente maggiore di subire abusi fisici o sessuali rispetto ai bambini che vivono con entrambi i genitori biologici.
▸ ALTRI FATTORI FAMILIARI FORTEMENTE ASSOCIATI A RICHIO DI ABUSO
-
Abusi o trascuratezza intergenerazionale
-
Genitori che da bambini sono stati essi stessi abusati.
-
Difficoltà nell’elaborare il proprio trauma → trasmissione generazionale del maltrattamento.
-
-
Povertà e disagio socioeconomico
-
Aumento dello stress genitoriale, ridotte risorse psicosociali.
-
Più comune nei casi di trascuratezza.
-
-
Problemi di salute mentale nei genitori
-
Depressione, disturbi della personalità, dipendenze.
-
Associati a comportamenti impulsivi o a difficoltà nella regolazione emotiva e nell’empatia.
-
-
Violenza domestica tra i partner
-
I bambini sono spesso vittime dirette o indirette (testimoni) di abusi.
-
Alto rischio di escalation verso abusi diretti.
-
-
Isolamento sociale e mancanza di supporto
-
Le famiglie isolate tendono ad avere meno opportunità di essere aiutate o segnalate.
-
-
Famiglie ricostituite con dinamiche conflittuali
-
Più alto rischio di favoritismi, rivalità, o percezioni distorte tra adulti e minori.
-
Accudimento cooperativo: un tratto evolutivo umano
La nostra specie si è evoluta con un modello di accudimento cooperativo, detto anche “cooperative breeding”, che distingue l’essere umano dalla maggior parte dei mammiferi.
Perché due genitori sono utili per l’essere umano?
- Carico di cura prolungato: rispetto ad altri animali, i cuccioli umani dipendono dagli adulti per molti anni.
- Necessità di stimolazione cognitiva e sociale: lo sviluppo del linguaggio, del pensiero astratto e della regolazione emotiva richiede interazioni multiple e diversificate.
- Difesa e protezione: l’essere umano, a differenza di altri primati, si è evoluto in un contesto in cui la sopravvivenza del piccolo era strettamente legata al supporto del gruppo.
- Apprendimento per imitazione: avere più figure di riferimento aiuta il bambino a sviluppare modelli comportamentali complessi e flessibili.
Stile di accudimento e benessere
La ricerca in psicologia evoluzionistica e antropologia culturale ha identificato nello stile di accudimento “sensibile, sincrono e responsivo” la chiave per un attaccamento sicuro.
Quando questo stile viene garantito da più adulti, anche in caso di assenze temporanee o stress, il bambino ne beneficia in termini di resilienza e adattabilità.
Nelle famiglie monogenitoriali o con uno dei due ruoli genitoriali non presenti (padre o madre), il genitore rimasto può essere estremamente competente e amorevole, ma il rischio di sovraccarico è alto, specialmente in assenza di una rete di sostegno familiare o sociale.
Conclusione integrata
Alla luce dell’evoluzione umana e degli studi comparati, risulta chiaro che l’essere umano è progettato per crescere in un contesto di accudimento condiviso ovvero la necessità di avere almeno due figure adulte stabili e coinvolte, capaci di offrire sicurezza, stimolo e supporto nel lungo termine.
La struttura familiare perfetta non esiste, ma la nostra biologia e il nostro cervello si sono evoluti in risposta a un ambiente sociale che prevedeva cooperazione nell’accudimento (cooperazione e intercambiabilità non sono sinonimi)
Quando questa cooperazione viene a mancare – per assenza, isolamento, povertà, conflitti – a risentirne non è solo la fatica del genitore, ma anche la capacità del bambino di sviluppare pienamente le proprie potenzialità cognitive, affettive e relazionali.
Dr. Barbara Bove Angeretti – Psicologa, Coordinatore Genitoriale e Criminologa
Potrebbe interessarti anche:

ETICHETTAMENTO
Etichettare un bambino come “capriccioso,” “problematico,” o “difficile” può avere conseguenze profonde non solo sul modo in cui il genitore percepisce il figlio, ma anche…

IL SONNO DEI PICCOLI
Diversi studi hanno evidenziato l’importanza della presenza dei genitori durante la notte perchè offre un senso di sicurezza e comfort, riducendo i risvegli notturni e favorendo un sonno continuativo.

TUTTO E SUBITO
Se ti piacciono le soluzioni facili e veloci, questo articolo non fa per te.
Lo chiarisco subito, onde evitare fraintendimenti.
Questa idea del – tutto e subito – è figlia…