Educazione empatica
L’educazione empatica si basa sulla COLLABORAZIONE piuttosto che sull’imposizione, non utilizza metodi basati sui premi o sulle punizioni e promuove l’ascolto attivo e l’accoglimento emotivo.
La caratteristica principale di questo approccio è l’ascolto del bambino, la comprensione dei suoi bisogni e la capacità di dare riscontro a queste richieste, di entrare in sintonia con lui e di capirne i sentimenti.
“I genitori che insegnano ai loro figli la disciplina discutendo le conseguenze delle loro azioni, crescono bambini che hanno un migliore sviluppo morale rispetto a quelli i cui genitori usano metodi autoritari e punizioni.” Baumrind
L’educazione empatica utilizza la MOTIVAZIONE INTERNA piuttosto che esterna (premi/punizioni) e la COLLABORAZIONE al posto dell’imposizione, come strumenti educativi. Offre un diverso approccio per gestire i conflitti, i periodi oppositivi, i cosiddetti “capricci“. Non possiamo evitare i problemi, ma possiamo scegliere come affrontarli!
Accogliere (non necessariamente assecondare) i bisogni, secondo l’educazione empatica, é quanto di più lontano esista da un atteggiamento lassista, cioè una modalità educativa eccessivamente permissiva e quasi indulgente, ormai riconosciuta come una forma genitoriale inadeguata e potenzialmente nociva per i bambinə al pari di un atteggiamento autoritario ed esageratamente rigido.
L’educazione empatica consiste proprio nella costante presenza, attenzione e reciprocità che il genitore offre al figlio, approcciandosi in maniera dolce e rispondente, comportamento alla base di un attaccamento sicuro.
Educare con empatia significa aiutare i bambinə a crescere con amore, vivere insieme le scoperte e aiutarlə a capire i limiti senza usare paura, minacce e intimidazione, senza usare premi o punizioni, ma essendo presenti in qualità e quantità di tempo, offrendo un modello funzionale per imparare a gestire le emozioni e superare le difficoltà.
I piccolə imparano così i nostri valori e assimilano le regole non per imposizione o per paura di un castigo, ma per com-prensione.
Questo contribuirà a formare la loro autonomia intellettuale e a sviluppare il pensiero critico, che sono alcuni degli strumenti migliori che possiamo fornire loro per affrontare le sfide della vita con indipendenza e sicurezza nelle proprie capacità.